SAN GIOVANNI BATTISTA DE LA SALLE

San Giovanni Battista de La Salle – Jean-Baptiste de La Salle
Una vita, consacrata all’educazione dei giovani, con gli insegnanti.

Religioso

Nato: Reims, 30 aprile 1651

Morte: Manoir de Saint-Yon, Rouen, 7 aprile 1719

Venerato da: Chiesa cattolica

Beatificazione: 19 febbraio 1888

Canonizzazione: 24 maggio 1900 da papa Leone XIII

Santuario principale: Roma

Ricorrenza: 7 aprile.

Attributi: abito sacerdotale, libri, ritratto accanto ad alcuni fanciulli
Patrono di: insegnanti, educatori

Innovatore nel campo della pedagogia, ha contribuito a standardizzare le pratiche dell’istruzione in Francia, scrivendo meditazioni sul ministero dell’insegnamento: testi di “buone maniere” e altre risorse per insegnanti e studenti. Divenne il catalizzatore e la fonte di molte altre congregazioni religiose che si dedicarono all’educazione e che furono fondate nel XVIII e XIX secolo.

Giovanni Battista De La Salle nacque a Reims, in un mondo molto diverso dal nostro, il 30 aprile del 1651, primogenito di dieci figli, venne alla luce da genitori nobili, ma non ricchi, sempre vissuti in Francia, ricevette la prima istruzione in casa da alcuni precettori, poi frequentò come esterno il collegio dei Bons Enfantsavvertendo e molto presto fu investito dalla vocazione sacerdotale. All’età di undici anni ricevette la tonsura e a sedici divenne Canonico della Cattedrale di Reims. A soli 21 anni, rimasto orfano di entrambi i genitori, dovette occuparsi dei fratelli, continuando però la sua preparazione in vista dell’ordinazione sacerdotale e pur avendo dovuto assumersi l’onere dell’ amministrazione del patrimonio familiare, completò gli studi di Teologia e fu ordinato sacerdote il 9 Aprile 1678. Intanto continuò a frequentare la facoltà teologica di Reims e in seguito si trasferì a Parigi nel seminario di S. Sulpizio per poter frequentare i corsi di teologia alla Sorbona. Due anni dopo ottenne il dottorato in Teologia. In quello stesso periodo, si impegnò con un gruppo di giovani uomini di modesta estrazione sociale e culturale, nel tentativo di istituire scuole per ragazzi poco fortunati e bisognosi. All’epoca il popolo viveva miseramente nelle campagne o in squallidi tuguri nei centri urbani e pochi privilegiati potevano mandare i loro figli a scuola e i giovani avevano, in genere, poche speranze per il futuro. Giovanni Battista De La Salle decise di mettere le sue qualità e la sua cultura superiore al servizio dei giovani “così spesso abbandonati a se stessi e lasciati crescere privi di cure”.

Combatté l’ignoranza per tutta la vita, e molti combatterono lui, ma la sua tenacia ebbe la meglio. Collaborò con Adriano Nyel, un laico votato all’istruzione popolare, le cui Scuole non ebbero alcun successo perché si avvalevano di maestri poco preparati e senza stimoli, da questa constatazione nacque l’operato di G. B. de La Salle, il quale cominciò a vivere a stretto contatto con questi maestri al fine di rafforzare il loro operato e di infondergli la gioia dell’insegnamento, cercò di istruirli, di formarli moralmente e di ispirare loro una chiara coscienza della missione che erano chiamati a svolgere.

Non gli mancarono le critiche da parte dei parenti e degli amici perché, invece di aspirare alle dignità ecclesiastiche, passava il suo tempo con i maestri, pian piano elaborò il progetto di fondare una congregazione adatta alla scuola popolare, dove la vocazione presupponeva doti attitudinali naturali e acquisite, nonché una “consacrazione laica”. Per meglio realizzare il suo intendimento, G.B. de La Salle abbandonò la casa paterna, rinunciò al rango di Canonico e al suo patrimonio dandolo ai poveri durante la terribile carestia del 1684. Formò una comunità e da quel primo nucleo si sviluppò nel 1680 la comunità dei “Fratelli delle Scuole Cristiane”: il sodalizio degli educatori.

Si circondò di insegnanti ma non si trattava di preti, lui li voleva laici, vicini al mondo che dovevano istruire nella fede, nel sapere, nelle professioni, vestivano una tonaca nera con pettorina bianca, un mantello contadino e gli zoccoli, e sotto la guida del La Salle aprirono altre scuole. Nel 1687 avevano già un loro noviziato con un buon numero di aspiranti, tutti di notevole livello. Nel 1688 furono chiamati a insegnare a Parigi dove in un solo anno i loro allievi superarono il migliaio. In questo periodo il fondatore iniziò a mettere a punto le regole canoniche del suo istituto e a comporre le sue opere a carattere pedagogico e spirituale.

Giovanni Battista De La Salle, dedicò tutte la sue energie alla scuola, studiò e si studiò, dal suo costante impegno nacquero le scuole per adulti, le scuole per maestri, gli istituti d’istruzione nelle carceri, i collegi “di istruzione civile a pagamento”, le scuole professionali, quelle superiori di Lingue Moderne, Arti e Scienze e i suoi libri, trattati e sillabari pilotarono l’opera dei maestri.

Gli studenti erano raggruppati per capacità e profitto, c’era integrazione tra istruzione religiosa e discipline di studio, gli insegnanti erano ben preparati e consapevoli della loro vocazione e missione educativa, alla quale anche i genitori degli alunni erano chiamati a partecipare. Inoltre, De La Salle fu all’avanguardia nella sperimentazione di programmi per la formazione dei docenti laici e dei corsi domenicali per giovani studenti lavoratori.

I suoi scritti e i suoi insegnamenti, alla fine del XX secolo erano conosciuti ben oltre i confini della Francia e dell’Europa. Quando sopraggiunse la morte nel piccolo centro di Saint-Yon, il Venerdì Santo del 1719, poche settimane prima del suo sessantottesimo compleanno, i suoi allievi erano diecimila, ma per i funerali accade l’imprevedibile: trentamila persone si riversano nel paese per dargli l’ultimo saluto.

Nel 1900, Giovanni Battista De La Salle fu proclamato Santo da Papa Leone XIII. Nel 1950, per la santità della sua vita e la forza dei suoi scritti, fu dichiarato Santo Patrono di tutti coloro che operano nel campo dell’educazione, le parole che Pio XII usò per l’occasione furono: “patrono celeste presso Dio di tutti gli insegnanti”.

Egli seppe indicare agli altri un modo nuovo di insegnare e assistere i giovani, incoraggiò a rispondere con la compassione a errori e debolezze, a rassicurare, a curare e a rafforzare.